Si sente parlare spesso di nuovo condono edilizio, in particolare nei periodi pre elettorali come forma per sanare gli abusi edilizi, più o meno gravi, che i cittadini hanno compiuto nel corso degli anni. Oggi infatti, con la possibilità di scattare fotografie aeree, è più facile per lo Stato e le amministrazioni comunali accertarsi di irregolarità come edifici mai dichiarati, fabbricati di recente costruzione senza permessi o di sempliciinnalzamento di un edificio o di una terrazza senza regolare concessione. La definizione di condono è la seguente:

Si tratta di un provvedimento che può essere emanato solo dal Governo ed approvato dal Parlamento, con il quale è possibile ottenere l’annullamento di un reato e della relativa pena.

La definizione di condono edilizio è la seguente:

In materia abitativa, il condono edilizio è un’autodenuncia del cittadino in relazione ad opere e lavori effettuati su edifici di proprietà, mai denunciati, che permette di cancellare gli effetti penali relativi ad essi. E’ importante evitare di fare confusione con la sanatoria, che invece è un provvedimento normativo con cui è possibile sanare, ovvero risolvere abusi edilizi.

Condono edilizio: quando ci sarà?

Finora nel corso della storia della Repubblica Italiana, il condono edilizio si è verificato in 3 occasioni:

  • il primo condono, con la legge n. 47 del 1985;
  • il secondo condono, con la legge 724 del 1994;
  • il terzo condono, con la legge n. 326 del 2003.

Attendiamo comunicazioni ufficiali sul nuovo condono che si vocifera possa verificarsi nel prossimo biennio 2022/2023.

Condono edilizio: come fare richiesta

Trattandosi di una normativa a carattere nazionale, nella stesura della Legge il Governo indica le modalità per poter richiedere il condono edilizio.

Poi, Regioni e Comuni, con i loro piani regolatori, sono altresì interessate a definire i modi per redigere la pratica burocratica nei modi più semplici possibili.

Mediante la compilazione di un documento completo di mappe e fotografie, il richiedente può stendere la richiesta da presentare presso gli Uffici Tecnici preposti, in genere quelli del Comune dove è sito l’immobile. Poichè spesso, i dati devono essere integrati anche da una relazione, è preferibile affidarsi ad un professionista, geometra, architetto od ingegnere civile, che possa redigere in maniera corretta il documento.

Sebbene l’ultimo provvedimento in materia sia datato ormai più di 15 anni fa, sono ancora depositate presso uffici comunali di tutta Italia pratiche relative alla richiesta di condono edilizio, non evase per vari motivi. La carenza di personale amministrativo in grado di affrontare la mole di lavoro oppure il mancato perfezionamento da parte del reo confesso per mancanza di documentazione od il pagamento della sanzione contribuiscono all’esistenza di pratiche ancora da perfezionare.

Dunque, in fase di acquisto dell’immobile conviene affidarsi ad un professionista del settore che possa compiere tutti gli accertamenti necessari al fine di perfezionare la compravendita senza intoppi.

Condono edilizio: novità ed ultime notizie

Si è parlato molto della possibilità che il Governo emettesse un nuovo provvedimento di condono edilizio.

Tuttavia si è tratto più di promesse elettorali per accaparrarsi voti con la possibilità per tanti di risolvere alcune questioni che durano da anni in merito a procedimenti di ristrutturazione ed ancor più di nuova edificazione.

Il grosso vantaggio del condono edilizio è infatti quello di sanare opere in deroga a vincoli e norme urbanistiche.

Nel passato infatti si è potuto condonare edifici realizzati in zone non edificabili od aventi una volumetria superiore al consentito.

Od ancora edifici costruiti senza il rispetto della distanza minima da altri fabbricati nonché, in alcuni casi, anche opere senza i requisiti delle norme anti sismiche.

 

 

 

 

 

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